LA CORRETTA TEMPERATURA DELL’ACQUA CALDA DELL’IMPIANTO DI RISCALDAMENTO PERMETTE DI RISPARMIARE E DI MANTENERE IL COMFORT OTTIMALE. ECCO COSA DEVI SAPERE.
La giusta temperatura dell’acqua caldaia abbatte i consumi
Esistono diversi elementi che incidono sui consumi dell’impianto di riscaldamento:
- il tipo di abitazione (se è dotata di isolamento termico o meno, se ha infissi di ultima generazione, eccetera);
- il tipo di generatore di calore installato;
- i terminali di distribuzione del calore (radiatori, pannelli a pavimento);
- le buone abitudini per quanto riguarda la gestione del sistema.
C’è però un elemento che non tutti considerano e che, invece, incide molto sul risparmio e anche sul benessere che otteniamo in casa: la temperatura dell’acqua dell’impianto, che tecnicamente si chiama “acqua di mandata”. Se i tuoi consumi ti sembrano troppo elevati, oppure se la tua casa non si riscalda abbastanza, potrebbe esserci un problema proprio con la giusta temperatura dell’acqua caldaia.
Cosa è l’acqua di mandata della caldaia?
Una caldaia o un altro generatore di calore (come la pompa di calore) riscaldano l’acqua che fluisce verso i terminali di distribuzione del calore, ossia i termosifoni, i ventilconvettori o i pannelli radianti a pavimento. L’acqua di mandata di un impianto di riscaldamento è proprio quella che esce dalla caldaia, dopo che è stata riscaldata dallo scambiatore di calore dell’apparecchio.
Il valore della temperatura dell’acqua di mandata viene settato quando viene acceso per la prima volta l’impianto, a seconda di diversi fattori che il tecnico deve tenere in considerazione (soprattutto proprio il tipo di impianto).
Durante un inverno tipico del nord Italia, in un’abitazione dotata dei tradizionali termosifoni e senza isolamento termico, in media, la temperatura di mandata deve essere alta (fino a 70-75°C) per riuscire a riscaldare sufficientemente gli ambienti. Altrimenti le stanze non riuscirebbero a raggiungere i 20°C.
Se, invece, l’edificio è ben isolato termicamente, quindi si tratta di un’abitazione nuova o riqualificata con cappotto termico, generalmente è sufficiente una temperatura di mandata dai 45°C ai 60°C anche nelle giornate invernali più fredde, perché l’isolamento dell’involucro edilizio minimizza le dispersioni di calore.
Per questo motivo nelle abitazioni ben isolate possono essere utilizzate le pompe di calore, che funzionano con la massima efficienza proprio con temperature dell’acqua di mandata particolarmente basse, l’ideale sono gli impianti radianti a pavimento.
Queste, tuttavia, sono indicazioni orientative, perché la temperatura di mandata realmente ottimale (quella che ci fa risparmiare sui consumi mantenendo lo stesso comfort) non è mai fissa, dipende da condizioni che variano continuamente, come la temperatura esterna.
Cosa succede con una temperatura di mandata non corretta?
A livello generale, se la temperatura dell’acqua di mandata è troppo alta, si determinano perdite di calore attraverso le linee di distribuzione e i consumi per il riscaldamento aumentano. Viceversa, con valori troppo bassi dell’acqua, l’abitazione generalmente non si riscalda a sufficienza.
Negli impianti a temperatura fissa (come quelli con vecchie caldaie tradizionali), si imposta una temperatura dell’acqua che non varia. Ad esempio, per un’abitazione non riqualificata con i termosifoni va bene una temperatura costante di 75°C. Questa temperatura fissa è comunque modificabile, anche dall’utente, seguendo le indicazioni riportate nel libretto di istruzioni.
Oggi, gli impianti moderni dotati di caldaie a condensazione o di pompe di calore, che lavorano a temperatura scorrevole, sono capaci di variare la temperatura dell’acqua di mandata a seconda di determinati fattori. Ad esempio, se c’è un clima particolarmente rigido la temperatura dell’acqua di mandata sarà maggiore, mentre se il clima è mite anche nelle giornate invernali, la temperatura si abbasserà, perché acqua meno calda è comunque sufficiente a raggiungere il comfort domestico desiderato.
Come regolare l’acqua calda sanitaria?
La gestione della temperatura dell’acqua calda sanitaria è totalmente indipendente dall’acqua di mandata dell’impianto di riscaldamento e può essere regolata dall’utente. Normalmente, per ottenere un buon comfort sotto la doccia è sufficiente impostare acqua tra i 44°C e i 48°C, se la caldaia è del tipo istantaneo. Se, invece, la caldaia è dotata di un bollitore, ossia un serbatoio di accumulo per l’acqua calda sanitaria, meglio impostare una temperatura superiore attorno ai 50/55°C.
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